“Un interprete non doveva solo dichiarare o tradurre, ma anche ripetere l’indicibile. Forse era quella, la vera ansia che aleggiava nella Corte e tra i miei colleghi.”
Nei Paesi Bassi, la maggior parte delle persone conosce bene l’inglese oltre alla loro lingua madre, ma se lavori come interprete alla Corte Penale Internazionale dell’Aja, la possibilità di parlare più idiomi, è all’ordine del giorno.
È quello che fa di mestiere la giovane protagonista del nuovo libro di Katie Kitamura, che da New York arriva nella piccola città olandese con un compito ardito e pieno di responsabilità.
Cerca un luogo da definire “casa”, lei, nata a Singapore, cresciuta in Francia e finita degli Stati Uniti con la speranza di fermarsi. Vorrebbe stabilità e instaurare relazioni che la facciano sentire parte di quel luogo.
Ci presenterà la sua amica gallerista Jana e l’uomo con cui ha una storia, Adriaan, sposato, con figli e con un matrimonio ai titoli di coda.
Ci parlerà anche del suo lavoro e della responsabilità che hanno le parole, il farsi capire, non solo verbalmente, ma anche emotivamente; ed è così che ci condurrà insieme a lei nella cabina d’ascolto di uno dei luoghi giuridicamente più importanti del mondo.
La Corte è il principale organo giudiziario delle Nazioni Unite e viene chiamata a decidere su genocidi, crimini di guerra e verso l’umanità. Saremo con lei mentre un ex presidente di Stato verrà processato per atti indicibili e dovrà prestare la sua voce per raccontare gli avvenimenti.
La accompagneremo nell’appartamento in cui Adriaan le ha chiesto di aspettarlo mentre sarà fuori città e saremo testimoni di una serie di eventi, di incontri e di situazioni che le faranno capire cosa vuole davvero.
Un libro ricco di suspence che scava nel significato delle relazioni e sull’importanza della comunicazione in esse. Conosciamo davvero le persone vicino a noi?
Bellissimo.
Autore: Katie Kitamura
Traduzione: Costanza Prinetti
Casa editrice: Bollati Boringhieri
Anno di pubblicazione: 2022
Pagine: 170