Ecco le pagelle del GP della Cina. Terza vittoria consecutiva per il piccolo principe Nico Rosberg. Inaspettato secondo posto per Vettel dopo una partenza disastrosa seguito dalla Red Bull di Kvyat. Periodo eccezionale per Rosberg che anche in questo weekend ha dato sfoggio della sua straripante superiorità soprattutto nei confronti di Hamilton.
La Muraglia Cinese è diventata ormai un’inezia rispetto a quella che ha alzato Rosberg nei confronti del suo compagno di squadra. Settantacinque punti per il primo e una briciola in più della metà per il secondo nella classifica piloti. Un Rosberg così non si era mai visto. Lui dice che le cose vanno bene perché, da quando è diventato papà, in casa c’è una persona in più che incrocia le dita per lui. Io credo che le cose vadano meglio perché da quando è nata sua figlia si sono riaperte le porte delle chiese…
Fatto sta che per tutto il weekend le Mercedes sembravano due macchine completamente diverse l’una dall’altra. Per Rosberg è stato tutto facile: pole position in qualifica e vittoria in gara. Hamilton, invece, è arrivato in Cina con una penalizzazione di cinque posizioni in griglia per la sostituzione del cambio in Bahrain e alle qualifiche non ha neanche preso parte per un problema che i suoi non sono riusciti a risolvere in tempo. Gravi problemi di affidabilità dunque per Hamilton negli ultimi due gran premi, segno del fatto che probabilmente in casa Mercedes hanno bisogno di tirare la corda al limite per provare a stare davanti, almeno per quanto riguarda Hamilton. L’inglese è partito dal 22mo posto ed è riuscito a risalire fino alla settima posizione nonostante un contatto alla prima curva che gli ha provocato il cedimento dell’alettone anteriore.
Molto peggio è andata alle due Ferrari che sempre lì alla prima curva si sono autoeliminate a vicenda. Vettel, che partiva dalla quarta posizione dietro al suo compagno di squadra Kimi Raikkonen, si è allargato un po’ troppo centrando in pieno il finlandese che nel frattempo transitava all’esterno, lasciando un corridoio libero all’interno della curva che Kvyat ha prontamente sfruttato. Gara completamente compromessa per lo sfortunato Kimi che scivolato in fondo al gruppo è riuscito comunque a rimontare fino alla quinta posizione. Voto 7 per lui e per il suo compagno di squadra che, nonostante il grave errore, è stato molto reattivo in gara sfruttando tutte le possibilità di sorpasso anche all’ingresso della pitlane dove, durante il rientro ai box, ha superato in accelerazione e in regime di safety car sia Hulkenberg (Force India) che Carlo Sainz (Toro Rosso). Una manovra audace e perfettamente regolare come indicato nel regolamento. Alla fine della gara, Vettel si è scusato con i suoi meccanici e con il suo compagno di squadra come è opportuno fare in queste situazioni e come ha già fatto in passato.
Completante inopportuno invece è stato lo sfogo di Vettel nei confronti di Kvyat poco prima di salire sul podio. Il russo ha fatto la sua bella gara (voto 8) e come lui stesso ha detto “devi fare così se vuoi vincere”. Un po’ più sfortunato ma altrettanto bravo è stato il suo compagno di squadra Daniel Ricciardo (voto 8, quarto all’arrivo) a causa di una foratura per un detrito in pista che gli è costato il secondo posto.
Alla fine di questo bel gran premio, con tanti sorpassi e oggetti sparsi in pista e nell’etere quali alettoni, pezzi di carbonio e pneumatici, la sensazione è che l’abbonamento al secondo posto per la Ferrari è una certezza e che per un motivo o per l’altro non si riesca ad andare oltre. Concludendo, da questo gran premio in poi ho deciso di instituire un premio, il premio “pista all’arrabbiata”; un riconoscimento che va al pilota che, per vari motivi, rimane maggiormente deluso dall’andamento della sua gara. Oggi questo premio non può che toccare al caro Hamilton dato l’elevato livello di frustrazione interiore che sta provando in questo periodo.