In Russia sono ancora Rosberg e l’egemonia Mercedes a vincere. Podio per la Ferrari di Kimi Raikkonen dietro all’altra Mercedes di Lewis Hamilton ed ennesimo disastro alla partenza per Vettel tamponato per ben tre volte dal padrone di casa Daniel Kvyat.
Perfetto nella guida e fortunato nelle circostanze, Rosberg (voto nove) conquista la 24ma pole position come Niki Lauda e la quarta vittoria di fila con una monoposto nettamente superiore a tutte le altre. Al tedesco non è bastato vincere. Ha voluto letteralmente demolire il suo compagno di squadra Hamilton facendo segnare quasi a fine gara un tempo astronomico, inarrivabile da chiunque (1.39.094) a voler fare vedere a tutti ma soprattutto allo stesso Hamilton che non ce n’è per nessuno. Un periodo assolutamente positivo per lui che in classifica ha già raggiunto quota cento punti, quasi il doppio rispetto al suo compagno di squadra che di punti invece ne ha lasciati tanti in pista soprattutto per i problemi di affidabilità che ha affrontato anche in questo weekend. Ieri ha dovuto saltare la fase finale delle qualifiche per un problema allo sterzo, lo stesso identico problema che ha avuto in Cina e che lo ha costretto a partire dalla decima posizione. Certe malelingue parlano di complotto nei suoi confronti perché la Mercedes, quest’anno, ha deciso di vincere il mondiale con Rosberg. Io ovviamente non ci credo e non voglio soprattutto credere che la Mercedes sia talmente forte da arrivare al punto di potersi scegliere il pilota con il quale andare a vincere il campionato. Mi piacerebbe però capire meglio perché quest’anno capitano tutte ad Hamilton e l’anno scorso capitavano tutte a Rosberg. Anche in gara ad una decina di giri dalla fine dai box gli hanno comunicato che c’era un problema di pressione alta, oltre quella arteriosa del pilota per l’incazzatura, di acqua motore. Hamilton non ha neanche risposto, ha continuato a guidare bene ed è arrivato secondo (voto otto) davanti alla Ferrari di Kimi Raikkonen (voto cinque). Weekend decisamente sotto tono per il finlandese che è mancato nei momenti importanti. In qualifica con una scodata di troppo all’ultima curva ha regalato la terza posizione all’altro finlandese Bottas prendendosi pure mezzo secondo dal suo compagno di squadra Vettel. In gara dopo una buona partenza ha sonnecchiato a tratti svegliandosi solo a cinque giri dalla fine quando il distacco da Hamilton non poteva più essere recuperato. L’ennesimo disastro per l’altro ferrarista Vettel partito dalla settima posizione dopo essere stato retrocesso di cinque posizioni per la sostituzione del cambio. Al via dopo essere stato ripetutamente tamponato da Kvyat è andato contro le barriere terminando lì la sua gara. Nel suo sfogo alla radio l’unica cosa chiara sono stati i numerosi “beep” che hanno a fatica censurato la furia del tedesco. Il solo mezzo che ha potuto guidare oggi Vettel è stato il motorino del commissario che lo ha riaccompagnato ai box. Il premio “pista all’arrabbiata” non può che andare a lui dunque. La Williams, con il quarto posto di Bottas (voto sette) e il quinto posto di Massa (voto sei) si conferma terza forza del mondiale ma la cosa sorprendete è stato il sesto posto della McLaren di Alonso (voto otto) che ha fatto una gara strepitosa. Abbiamo finalmente ritrovato un pilota che deve essere protagonista in un campionato di Formula 1.
Tra problemi di affidabilità, tamponamenti e qualche dormiveglia di troppo la Ferrari non riesce ancora a trovare la retta via. Come dice Vettel il tempo c’è perché maggio è appena iniziato ma prima o poi bisogna pur cominciare a vincere.