Formula 1 2016 – Pagelle GP Monte Carlo

Formula 1 2016 – Pagelle GP Monte Carlo. Il toboga del Principato è il solito Gran Casino (senza accento). Un delirio glamour su un circuito che fino all’ultimo metro non lascia spazio alle previsioni. Festeggia Hamilton che ottiene la prima vittoria stagionale e la quarantaquattresima in carriera come il numero che ha scelto per la sua monoposto.

Per Ricciardo invece il secondo posto ha il sapore della beffa più clamorosa e umiliante mentre Perez su Force India ottiene un incredibile terzo posto. Su un asfalto liscio come il marmo appena cerato tutto può accadere, soprattutto se è la pioggia a fare da protagonista nella prima parte di gara tanto da costringere il direttore di corsa Charlie Whiting a far partire le monoposto incolonnate dietro alla safety car. E’ in queste condizioni che viene fuori il pilota, la sua precisione chirurgica nell’impostare le curve a un pelo dal muro, quasi a sollevare gli adesivi stampigliati sui guard rail, a tenere le redini dei tanti, troppi cavalli che scodano continuamente lì alla Santa Devota o alla curva del tabaccaio o ancora lungo il tunnel passando in una frazione di secondo dal buio più totale a un bagliore di luce accecante. Nella Formula 1 moderna, nell’era dell’elettronica, del software, troppo spesso i gran premi vengono programmati alla scrivania. Perfino i piloti vengono costruiti ai simulatori e prima ancora di avere l’età di iscriversi a scuola guida si ritrovano a vincere un Gran Premio.
Lo sa bene Max Verstappen (voto tre) che qui a Monte Carlo è arrivato convinto di poter ripetere l’impresa di Barcellona senza fare i conti con la mancanza di esperienza, quella vera, quella umana, fondamentale su un circuito traditore come quello di Monte Carlo; per il secondo anno consecutivo va a baciare le barriere e questa volta lo fa sia in qualifica che in gara. Disastro totale per il giovane talento della Red Bull e situazione completamente capovolta rispetto a quella di due settimane fa. Non è andata meglio all’altro pilota della Red Bull Daniel Ricciardo tradito per la seconda volta consecutiva dal suo team.
La prima pole position in carriera di ieri sembrava avergli restituito il sorriso che aveva perso due settimane fa a Barcellona dove un errore di strategia lo aveva costretto a cedere al compagno di squadra ed esordiente Verstappen la vittoria. Oggi un errore a dir poco ridicolo durante il secondo pit stop lo ha costretto sul cavalletto per diversi interminabili secondi prima che i meccanici potessero trovare le gomme giuste. Per Hamilton è stato un vero e proprio colpo di fortuna, quella fortuna che solo gli audaci incontrano. Lui oggi lo è stato quando, probabilmente di sua iniziativa, ha deciso di non rientrare ai box mentre i suoi per ben due volte sono usciti ad aspettarlo; lo è stato facendo segnare con le wet tempi da asciutto, lo è stato tenendo a bada l’unico, vero e inimitabile inventore dei sorpassi, Daniel Ricciardo.
Una vittoria costruita, fortunata e meritata per l’inglese che ora può festeggiare e svuotare la mente da preoccupazioni sull’affidabilità della monoposto che lo hanno assillato fino alle qualifiche di ieri impedendogli quasi di fare il tempo. Solo settimo l’altro pilota della Mercedes e leader del campionato Nico Rosberg (voto cinque), rimasto anonimo per tutta la gara probabilmente a causa di un problema tecnico sulla sua monoposto.

Bisogna far scivolare il dito fino alla quarta posizione prima di trovare una rossa, quella di Vettel (voto cinque) che si dichiara pubblicamente insoddisfatto sia della macchina che di se stesso. E come dargli torto?! Poteva e doveva superare Massa che per troppo tempo lo ha tenuto dietro facendogli perdere contatto con i primi. I frequenti bip alla radio sono esaustivi dello stato di frustrazione del tedesco che aspetta con ansia, e noi con lui, qualche buon feedback dai famigerati steps evolutivi messi a punto a Maranello.
Gara assolutamente da dimenticare per l’altro ferrarista Kimi Raikkonen (voto quattro). Partito dalla decima piazza per una penalità di cinque posizioni dovuta alla sostituzione del cambio, Raikkonen ha terminato il Gran Premio con largo anticipo contro le barriere e con l’alettone anteriore sotto la monoposto.

Ottimo quinto posto per la McLaren di Alonso (voto otto) che nel cinquantesimo anniversario dall’esordio in Formula 1 sembra aver fatto qualche passo avanti sotto il profilo dell’affidabilità. Lui è sempre molto ottimista e dice che presto la McLaren tornerà a lottare per il mondiale e a guidare quella macchina ci sarà lui! Hamilton è tornato e si riprende la seconda posizione nella classifica piloti e al terzo posto è apparsa la Red Bull di Ricciardo. Per la Ferrari questo è senz’altro il momento più difficile della gestione Marchionne/Arrivabene. Vedremo come andrà a finire!

Su rossopero

Rosso perché a circa otto anni dicevo ai miei che da grande sarei diventato un pilota della Ferrari ( con mio padre che mi accompagnava ogni volta dal medico sperando in una cura). Però perché una volta guarito, mi sono dedicato ai primi esperimenti con la corrente elettrica iniziando a infilare le dita nelle prese, gironzolando a piedi nudi per casa. Con una percezione del rischio completamente azzerata e spinto da questa strana curiosità per le cose elettriche, ho preso la laurea in ingegneria dando fondo a tutti i miei risparmi. Rossoperò perché oggi mi ritrovo a lavorare sulle automobili, passando anche da Maranello, a un passo da quello che è stato il mio sogno. Seguo assiduamente la F1 e suono il sassofono…come non essere felice!

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