Pagelle F1 Canada 2016 – Hammer time di Hamilton! E dopo Montecarlo si piglia pure il Canada. Un Gran Premio capolavoro per lui anche grazie al desiderio irrefrenabile della rossa di stare sempre e comunque dietro.
Magrissima consolazione per Vettel che si è dovuto accontentare del secondo posto nonostante abbia avuto sotto il mandolino una monoposto velocissima sia in gara che in qualifica, mai così vicina alla concorrenza. Terzo posto per bambolotto Bottas su una Williams super. La gara parte subito male per le Mercedes che vengono letteralmente bruciate dallo spunto soprannaturale di Vettel (voto otto). Il tedesco di Maranello nel giro di una frazione di secondo balza dalla terza posizione alla testa della gara lasciandosi alle spalle sia Hamilton (voto nove) che Rosberg (voto cinque). Incredibile! I due della Mercedes, guardando il posteriore della rossa, reagiscono toccandosi alla prima curva nonostante le raccomandazioni di Toto (Team Principal Mercedes). Questa volta però è solo Rosberg a finire nel prato e a rientrare in pista piantato in mezzo al traffico. Hamilton riesce a tenere l’asfalto e prova a stare dietro ad una rossa che sembra indemoniata. E’ un sogno che dura solo 11 giri quando Button su McLaren è costretto ad accostarsi a bordo pista con il motore Honda in fiamme. Nulla di nuovo fino all’ingresso della Virtual Safety Car.
In questa situazione le monoposto rallentano e mantengono congelati i distacchi. Per gli scienziati di Maranello questo è il momento giusto: Vettel rientra ai box, cedendo la leadership a Hamilton e monta la super soft (volgarmente detta gomma rossa). Stessa strategia per Kimi Raikkonen (voto cinque). Ai box è il caos. Tutti gli altri impegnati a cercare il senso della mossa… credo lo stiano ancora cercando. Per Kimi ci poteva stare, in quel momento era nel traffico e non era abbastanza veloce…chissà come mai. Andare su una strategia diversa era necessario. Ma Vettel? In quel momento era leader della gara e stava prendendo margine da Hamilton. Perché cedere così la testa dopo aver fatto tanta fatica per guadagnarsela andando perfino a baciare il muro dei campioni? Perché non fare la stessa strategia della Mercedes? I giri passano e la gara di Hamilton diventa magia. È il 25mo giro e a differenza di tutti gli altri non si è ancora fermato. È il mago della gomma. Una sola sosta al 26mo giro per montare la soft (gomma gialla) e poi dritto fino al traguardo senza mai avere una sbavatura mentre Vettel dietro si danna per riuscire a rosicchiare qualche decimo andando al limite e collezionando un paio di lunghi in curva 13. Nel frattempo Nico Rosberg prova a rimontare dalla settima posizione per contenere i danni ma una lenta e inesorabile foratura lo costringe ad una seconda sosta.
Con gomma fresca passa bendato prima Ricciardo furioso (voto quattro) e poi l’uomo in dormiveglia Kimi Raikkonen. Mancano una decina di giri e ha davanti la Red Bull del robottino appena maggiorenne Marx Verstappen (voto otto). Rosberg vuole a tutti i costi la quarta posizione per recuperare cinque importanti punti iridati ma Marx, dopo le stelle di Barcellona e le stalle di Montecarlo, non vuole assolutamente cederla. Nico prova ad attaccarlo un paio di volte ma il robottino si difende da campione e all’ultimo giro spinge in testacoda il leader del mondiale che si vede costretto ad accodarsi mestamente. Un schiaffone a Rosberg e uno al compagno di squadra Ricciardo che finisce la gara in settima posizione dietro a Kimi Raikkonen rimanendo nell’anonimato per tutto il Gran Premio. Dopo le due ultime gare buttate al vento per strategie improbabili e gomme latitanti anche oggi l’italoaustraliano ha registrato un errore ai box da parte dei suoi meccanici. L’incazzatura aumenta come la voglia di navigare verso altri porti magari quello di Maranello visto che il sedile di Kimi inizia a scottare. Mondiale completamente riaperto dunque con Hamilton che insegue a una manciata di punti di differenza il compagno di squadra Nico Rosberg e con l’ombra della rossa di Vettel all’orizzonte. A Maranello non si può certo essere soddisfatti ma si può essere consapevoli delle potenzialità della monoposto che a tratti sembrano essere interessanti.
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