clara yoga savasana

Sono qui solo per Savasana

Il mio Direttore mi ha fatto una proposta che non ho potuto rifiutare. Tutti quelli che mi conoscono sanno che da un po’ di tempo, della mia passione sfrenata e spasmodica verso lo yoga ne ho fatto un lavoro. È iniziata come un piacevole passatempo, poi con frequentazioni sempre più assidue fino ad arrivare a frequentare il corso per diventare insegnante. Ma andiamo con ordine.

Dopo un anno e mezzo di corso, un mese fa faccio il mio ultimo esame per avere la certificazione rilasciata dal CONI, il Comitato Olimpico Nazionale Italiano. La famiglia è felice, my love è fiero di me, gli amici che hanno seguito il mio percorso pure e, infine, anche il boss di codesto magazine il quale, una volta appresa la piena riuscita dell’impresa, mi ha mandato una mail proponendomi di scrivere di questo.

Di tutto questo.

Del magico mondo dello yoga intendo, fatto di tappetini, leggins fascianti e un cambio di visione della vita totale. E non mi riferisco al fatto di chiudersi in un monastero in Tibet, rasarsi i capelli e avviare le pratiche per una carriera da contorsionisti eremiti, ma di come questa disciplina sia non solo di moda, ma anche portatricedi una verità però e di insegnamenti ben più profondi che vanno al di là dell’avere la tuta in coordinato con in proprio tappetino.

Si parla di una presa di visione nei confronti della vita completamente nuova.

Si parla di benessere, di arricchimento personale, di mettersi alla prova per migliorare se stessi e di avere grandi soddisfazioni. Si parla di pazienza.

E anche di serenità, fondamentale con i tempi che corrono.

Di come mi sono trovata a srotolare il mio primo tappetino ve lo racconto nella prossime puntate, ora vi spiego semplicemente come vorrei chiamare questa rubrica e come mi piacerebbe strutturarla.

Sono ben accetti consigli e richieste per ampliare e soddisfare le curiosità, intanto pensiamo a battezzare questa creatura con un nome semiserio, uno di quelli che tanto piacciono a me.

Chi mi legge da tempo nella sezione Cool Hunter sa bene che uso l’ironia per leggere il mondo che mi circonda, non mi piace scrivere troppo difficile e soprattutto, non mi prendo mai troppo dannatamente sul serio in primis, figuriamoci in secundis con gli argomentis.

Bene.

Detto ciò, andiamo a mettere un titolo a questo contenitore di elisir di lunga vita.

Dovete sapere che esiste una posizione nello yoga, tecnicamente chiamata asana, che è decisamente la preferita da molti, a volte anche della sottoscritta, soprattutto dopo una pratica intensa: in lingua sanscrita si chiama SAVASANA, o meglio conosciuta come  “posizione del cadavere”.

Non c’è nulla di macabro, solo una similitudine al fatto di essere in una posizione in cui non si fa nulla, si è semplicemente supini e completamente rilassati.Una pacchia, insomma.

Vi garantisco che il fisico e la testa ne giovano e non c’è da stupirsi se alla fine di un’ora di esercizi e lavoro, si senta il beneficio di questo riposo.

Non pensate che chi pratica yoga stia seduto tutto il tempo a recitare dei vibranti “OM” e ad avere visioni mistiche; ci facciamo un gran gluteo in tutti i sensi, quindi sdraiarsi alla fine è il premio meritato.

Ho pensato quindi di chiamare questo spazio omaggiando un rituale così desiderato con il titolo “SONO QUI SOLO PER SAVASANA”, perché credo sia il riassunto perfetto di quello che andremo a trattare.

Non ci resta quindi che vestirci comodi  e posizionare il tappetino.

Ah, dimenticavo…sono anche un po’ social oltre che zen, quindi potete trovarmi su Instagram con il contatto @clararigamontiyoga.

Ci si vede lì. Ci si legge qui.

E se avete domande o proposte scrivetemi qui: info@estetica-mente.com

Namastè. 

ndD: Sì, quella che sta testando la resistenza della sua spina dorsale nella foto in alto è Clara, e se ve lo state chiedendo, sì, dopo lo scatto si è rimessa in piedi sulle sue gambe senza il supporto di un’equipe medica.

Su Clara

Sono cresciuta a libri,moda e rock'n'roll. Mangio arte fin da piccola e ho sempre saputo che mi sarei occupata dell'immagine in tutto quello che la riguarda. Dopo i canonici anni di Liceo Artistico frequento l'Istituto Marangoni e l'Accademia del Lusso e della Moda a Milano dove spazio tra creazioni, styling e scrittura di settore. Ho una passione per il vintage a cui do una seconda vita, riutilizzando accessori e complementi d'arredo la cui immagine si stravolge e ne esce completamente rinnovata, la linea si chiama Resurrection Design, un nome che è tutto un programma, ma soprattutto una filosofia sulle possibilità. Scrivo, disegno e dispenso consigli su quello che sarà cool, una sorta di guida semiseria di quello che fotografo in giro per la City con l'occhio marcato dall'eyeliner e che racconto come se fosse una storia. Rido tanto, sogno molto e macino chilometri...ma sempre con un certo stile!

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