Regali di Natale Last Minute – Francesco Guccini è il cantautore italiano invecchiato meglio, naturalmente qui non parliamo di aspetto fisico o di salute che auguriamo a tutti sempre, stiamo invece analizzando un percorso artistico eccezionale e importante che sta vivendo una seconda meritata giovinezza.
Le canzoni di Guccini nel bene e nel male sono sempre state pezzi al centro della discussione italiana. Guccini prima eletto a padre della Sinistra italiana, poi frainteso come cantautore noioso o politico, poi ancora rivalutato, poi ancora svalutato, poi citato dai Ministri di Destra e corteggiato dai leader di Sinistra. In tutto questo spettacolo di réclame, la verità è che Francesco Guccini ha scritto centinaia di piccoli ritratti che racontano la malinconia, la sfrontatezza, la voglia di vivere, la paura di morire, la voglia di essere parte del mondo e complice del cambiamento.
Le parole di tante canzoni di Guccini sono ora massime ascrivibili alla categoria cultura popolare, siano esse riflessioni dedicate all’INPS o all’Università, al primo sesso o all’incontro con un vecchio amore, al topos o all’LSD.
Con Note di viaggio le canzoni di Guccini ritornano protagoniste di una nuova vita sottolineata in multicolore dagli arrangianti di Mauro Pagani, che a volte aggiungono a volte tolgono, e soprattutto da 12 cantanti del nostro paese che hanno prestato voce e interpretazione.
Tra i nomi presenti in Note di viaggio ce ne sono di scontati, Ligabue era ovviamente felicemente imprescindibile, nomi vicini per assonanza, Carboni e Bersani bolognesi non potevano mancare, Brunori Sas, forse l’unico erede vero di un certo cantautorato presente nel disco, e piacevoli sorprese tra cui Carmen Consoli, Giuliano Sangiorgi e Nina Zilli.
Ma andiamo traccia per traccia:
Auschwitz
Questa canzone cantata da Elisa è un po’ estraniante ad un primo ascolto, con quella voce a far vibrare corde pesanti come quelle implicite nel testo, ma ad un secondo ascolto il pezzo risulta davvero molto ben riuscito ed etereo.
Incontro
Non si fatica ad immaginare che non fosse la prima volta che Ligabue cantasse questa canzone, ed è ovvio che il rocker emiliano fosse un invitato obbligato, ma il risultato è bello e speciale in modo assolutamente sorprendente. Ligabue come Oriali, c’è sempre.
Scirocco
Questa canzone sembra cucita addosso a Carmen Consoli, sensuale ed intensa, a tratti sa portarci in Argentina con i violini e le parole della cantantessa, lente e spiccate, a far scivolare tutto in lacrime.
Stelle
Giuliano Sangiorgi è un ragazzo per bene, intelligente, con una voce fantastica e anche in questa splendida canzone di Francesco Guccini mette a frutto le sue doti, risultato, va detto, davvero molto alto.
Tango per due
Qui siamo nelle zone tanguere già citate da Carmen Consoli, Nina Zilli é brava e sorridente e dona con sue queste caratteristiche una nuova pelle, giovane e splendente a una canzone raffinatissima.
Vorrei
Forse l’esperimento più riuscito del disco, l’incontro tra Guccini e Brunori Sas è decisamente felice, vuoi perché il cantautore calabrese è figlio di quella scuola, vuoi perché il pezzo si prestava alla grandissima. Vorrei, a mio parere, rimane il rifacimento meglio riuscito del disco.

Canzoni quasi d’amore
Una delle canzoni più belle di Francesco Guccini, in cui solitudine e vecchiaia giocano a fare l’amore, non solo metaforicamente ma anche letteralmente. Malika Ayane è bravissima ed emozionante.
Quattro stracci
Apparentemente fuori luogo, Francesco Gabbani in realtà non stona anche se per il vero non è che proprio convinca, soprattutto per quella pronuncia un po’ troppo street.
Canzoni delle Osterie di Fuori Porta
L’accoppiata Bersani-Carboni convince ed è tra l’altro decisamente filologica. Il pezzo funziona anche per un bell’arrangiamento, che lo rende caldo e moderno allo stesso tempo.
Noi non ci saremo
Margherita Vicario, un po’ a sorpresa presente in questo album, non sfigura per niente, porta gioia e allegria con la sua voce fresca. Sul pezzo c’è poco da dire, se non che dopo Greta Thumberg acquista un nuovo significato.
L’Avvelenata
Pagani ha raccontato di aver combattuto una battaglia dura per decidere chi avrebbe cantata questa canzone, e alla fine, forse per questa ragione se l’é presa lui, chiamando poi Agnelli in supporto.
Il pezzo non appare illuminante ma la canzone é talmente bella che sembra una festa comunque.
Notte a Pavana (l’ho tenuta per ultima)
Canzone che registra un Guccini vecchio ma non stanco, malinconica e dolcissima, appare la dichiarazione di un grande amore per le gioie della vita, dolce e ricca di un sapore caldo.
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