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MotoGP – GP di Spagna: due italiani al top, tre nomi da segnare e il ricordo del Sic

Finalmente, sono tornata in pista. Dopo il Qatar devo dire che ho un po’ sofferto vedere da casa il GP di Argentina e di Austin. Non vedevo l’ora di essere di nuovo lì anche io e quindi mi sono presentata con un ritardo esagerato a Linate, mercoledì, pronta per partire

L’ambiente Motomondiale si incontra subito, e quindi eccomi in coda ad attendere l’ora dell’imbarco con il mio compaesano Carlo Pernat, mitico, che mi illumina e mi parla del suo libro che sta per uscire a brevissimo. Cioè, voi riuscite a immaginare tutti gli aneddoti che il grande Pernat può aver raccolto nel suo libro di oltre 300 pagine? Vi ricordate la rubrica che teneva su Riders, ecco dev’essere circa quello moltiplicato per mille. Sarà una bomba, e non vedo l’ora di leggerlo! Comunque, sul nostro stesso volo c’è anche il giovane talento di Garbagnate Milanese, Tony Arbolino, che con una felpa nera e il cappuccio passa inosservato.

Il caso ha voluto che il pomeriggio successivo lo intervistassi nella hospitaliy del team Snipers (qui il link), e devo dire che a parte il grande talento che si vede in pista, ha pure una bella testa. Mi è piaciuto, è pronto per vincere, segnatevi il suo nome. Nel corso del fine settimana ho intervistato un altro giovane talento italiano, Enea Bastianini. Una tra le cose belle di questo lavoro è il fatto che negli anni questi ragazzini li vedo crescere. Ricordo benissimo la prima intervista che feci a Enea: non sapeva bene cosa fare, cosa dire, ed estrapolare delle vere e proprie frasi è stato piuttosto laborioso. A sto giro invece mi sono trovata davanti un ragazzo giovane ma maturo, sotto molto punti di vista. Vi sembrerò ripetitiva, ma anche lui è uno buono, e oltre a dirlo io lo dice anche il suo rapido adattamento alla Moto2.

Il weekend lungo di Jerez si è svolto in piena estate. Soprattutto giovedì e venerdì c’è stato un caldo pazzesco, che rendeva goduriosa l’aria condizionata della sala stampa (la mia cervicale ringrazia). Sabato è stata una giornata di tregua mentre domenica il caldo ci ha di nuovo sopraffatto: ottimo per le gare, ma alle 19.30 il sole batteva ancora alto in cielo e ha tramontato solo alle 21.30.

Per questo GP ho soggiornato ad Arcos de la Frontera, comodissimo per la posizione dal momento che tutto il grande del traffico mattutino arriva da Jerez, e devo ammettere che mi mancherà guidare tra le distese dei campi e con un cielo infinito sopra di me. Riferimenti che, a Milano, perdi di vista. La “autovìa” A-382 ha accompagnato i miei pensieri, le mie speranze, i miei dubbi e le mie soddisfazioni, ma ora andiamo a vedere cos’è successo in pista.

Moto3 – Semaforo rosso, via!!! La Moto3 è la classe degli “infarti”, dell’apnea che ti prende quando vedi certi sorpassi, di questi “pilotini” che si scambiano posizioni uno via l’altro, il gioco di scie la fa da padrone e solo negli ultimi giri si decreta il migliore. Nelle prime fasi la gara parlava italiano con Vietti, Dalla Porta, Antonelli e Suzuki nelle prime quattro posizioni (lo so, Suzuki è giapponese, ma l’abbiamo un po’ adottato anche noi italiani), e sul finale il team SIC58 Squadra Corse si è imposto. “Nicco” primo, Tatsuki secondo e Celestino (Sky Racing Team VR46) terzo. Bravi, bravi, bravi tutti!!! I brividi vengono poi al pensiero che proprio qui, il grande Sic, 15 anni fa raccolse la sua prima vittoria iridata, e proprio qui il team guidato da Sic Senior raccoglie la prima vittoria (e anche la prima doppietta) iridata. Coincidenze? Chissà… Intanto il “babbo” Paolo Simoncelli, quando viene premiato alza la coppa e poi, dietro gli occhiali, lancia uno sguardo lassù verso il suo (e anche un pochino il nostro) Sic.
Nicco torna così alla vittoria che mancava da tanto, troppo tempo, e le sue lacrime che non gli permettono di cantare appieno il nostro Inno parlano chiaro. Celestino, invece, è terzo e gli tocca ancora aspettare prima di poter festeggiare con lo spumante, ma intanto si gode un podio strameritato. Valentino ci ha visto giusto anche questa volta!

Moto2 – La classe di mezzo è iniziata con un bello spavento. Pronti partenza via, al giro di ricognizione caduta multipla, piloti per terra, moto distrutte, c’è stato quell’attimo di silenzio sordo che fa male. Poi tutto è tornato alla normalità, minuto dopo minuto, tutto si è ricomposto e sul televisore della sala stampa è apparsa l’ora di apertura della pit lane. Ok, un bel respiro e si riparte! La gara non è stata particolarmente divertente, ma che figata non è stata vedere il “Balda” dipingere le curve, prendere la testa e poi vincere? Bello-bello, se lo merita proprio e consolida così la prima posizione in campionato. Marini chiude ottavo, il rientrante Bulega dopo l’operazione al braccio destro firma un (grande) nono posto e il “Bestia” resta ai piedi della top 10, undicesimo. E godiamoci questo secondo Inno di Mameli, con il Balda che trattiene l’emozione e canta stonato di gusto! Siamo proprio dei piagnoni noi italiani!

MotoGP – Qui sentire l’Inno di Mameli, lo sapevamo, era un bel po’ difficile. E infatti niente e nessuno ha potuto fermare Marc Marquez, che ha dominato tutta la gara senza mai voltarsi indietro. Ottimo ancora una volta Alex Rins, che in gara brucia (quasi) tutti e si prende il secondo posto in campionato. Bella la lotta tra Maverick Vinales e Andrea Dovizioso per il quarto posto. Ho temuto la frittata, lo ammetto, memore dello scorso anno, ma il “Dovi” è stato prudente e ha pensato al campionato. Approvo! Seguono Danilo Petrucci, Valentino Rossi e Franco Morbidelli per un bel quartetto tutto italiano, e direi che tutti hanno salvato il salvabile. Rossi, ancora una volta, ha tirato fuori il coniglio dal cilindro e anche a Jerez ha recuperato sette posizioni chiudendo sesto. Peccato, peccato, peccato per il guasto tecnico di Fabio Quartararo, non ci voleva proprio! Avrei proprio voluto vederlo fino alla fine in pista, ha grinta il ragazzo, secondo me ci stupirà ancora. Segnatevi anche questo!

Su Serena Zunino

Ligure d'origine, milanese di adozione, vivo le passioni in maniera viscerale - per la felicità di chi mi sta vicino - e sono curiosa come una scimmia

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