La spartizione - Piero Chiara

La spartizione – Piero Chiara

La spartizione di Piero Chiara si presta bene ad entrare nel novero dei classici libri da spiaggia: breve, agile, ironico e con spunti mascherati dalla leggerezza. Vola via che è un piacere, ma ne rimangono l’eleganza e l’analisi lucidamente tratteggiata.

La spartizione di Piero Chiara

Emerenziano Paronzini, funzionario statale e reduce di guerra, si stabilisce in quel di Luino con l’intento di prendere moglie, che alla sua età avrebbe già dovuto averla. Aspettare il momento giusto porta i suoi frutti, perché Emerenziano troverà non solo la giusta preda, ma un bel bouquet di sorelle tra cui scegliere: Fortunata, Tarsilla e Camilla Tettamanzi. Il buon Paronzini riuscirà nel suo intento di accasarsi, arrivando a vivere la vita che ha sempre desiderato.

Luino borgo d’Italia

Il racconto procede con stile davvero elegante ed ironico (vai alle citazioni). A tal proposito, leggere certi autori italiani (qui la bio di Piero Chiara) d’annata dimostra tutte le potenzialità espressive della nostra lingua, che sa essere molto profonda e dovrebbe ribellarsi a quel che le stiamo facendo.  I personaggi principali e quelli secondari si muovono nella piccola comunità di Luino e la rispecchiano pienamente.

Ognuno dei protagonisti ha due facce: quella pubblica e quella privata, intima. Verranno tutte rivelate, sorprendendo i personaggi al di là della facciata, anche di quella cristallizzatasi in molti anni, illustrandoci come l’essere umano non può essere dato per scontato, bisogna voltargli l’angolo. Al di là delle convenzioni, dei dettami sociali, si trova la verità da non mostrare, non solo in senso peggiorativo, il risvolto della medaglia esiste anche nel fannullone e opportunista Polino che, anzi, è l’unico personaggio che ci regala un angolo di malinconica poeticità.

Piero Chiara
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Le sorelle Tettamanzi

Brutte forte, di una bruttezza tanto spinta da risultare artistica. Ognuna di loro è detentrice di una sola bellezza che spicca come un buffo fiore nato inaspettato su un terreno arido. Sono tre zitelle incallite, ma solo perché il mondo non ha concesso loro i pruriti più basilari. Emerenziano scoperchia la simulazione, getta l’incognita là dove non era pensabile attecchisse alcunché e riesce a scompaginare lo schema ingessato in cui vivono.

Come gli animali saltatori, aveva tutte le sue virtù nelle gambe lunghe, piene e frementi anche quando stavano ferme, ma più che mai espressive quando camminava in salita per le strade di casa sua. Allora le impiantava col piede sicuro nell’acciottolato, facendo spostare a contrappeso le natiche che un brusco irrigidirsi del polpaccio fermava dopo due brandeggi, una dopo l’altra, come quelle di una cavalla sul terreno malfido d’un pendio.

Il menage familiare che si viene a creare è un ribaltamento surreale: ciò che la società, in cui i protagonisti sono più che inseriti, vede come uno scandalo diventa una routine ben orchestrata che accontenta tutti, porta ad una serenità altra.

Ironia gentile

Si tratta di un libro divertente, ma l’autore non vuole sbeffeggiare in modo crudo i propri personaggi, piuttosto li accarezza con disincanto. Divertono alcune scene, ma anche la descrizioni dei moti dell’animo, come pure le intenzioni nascoste palesate ai lettori. E alla fine, ciò che potrebbe sembrare dettato dal caso, si rivela essere fortemente voluto: non sono personaggi passivi, bensì ingegnosi fautori del proprio destino.

Non sono mai stato troppo d’accordo con la definizione di libri da spiaggia, forse perché personalmente, sotto l’ombrellone, mi piace leggere mattoni, trovandomi ad avere più tempo libero di quello che ho solitamente mi pare l’occasione giusta per tentare imprese. Però questo libro direi che si presta bene ad entrare nel novero dei classici libri da spiaggia: breve, agile, ironico e con spunti mascherati dalla leggerezza. . Vola via che è un piacere, ma ne rimangono l’eleganza e l’analisi lucidamente tratteggiata.

Piero Chiara – La spartizioneMondadori

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Su Giuseppe Ponissa

Aga la maga; racchetta come bacchetta magica a magheggiare armonie irriverenti; manina delicata e nobile; sontuose invenzioni su letto di intelligenza tattica; volée amabilmente retrò; tessitrice ipnotica; smorzate naturali come carezze; sofferenza sui teloni; luogo della mente; ninfa incerottata; fantasia di ricami; lettera scritta a mano; ultima sigaretta della serata.

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