L’individualismo radicale di Max Stirner. Nichilismo e terrorismo nell’Europa della seconda metà dell’Ottocento di Giovanni Feliciani è soprattutto una storia di famiglia e di evoluzioni, una storia che traspare dietro il tessuto filosofico, dietro la ricerca intellettuale e dietro l’emozione della vita nella staticità dei luoghi familiari.
L’individualismo radicale di Max Stirner. Nichilismo e terrorismo nell’Europa della seconda metà dell’Ottocento di Giovanni Feliciani
È soprattutto una storia di famiglia e di evoluzioni quella che si nasconde dietro alla pubblicazione postuma di L’individualismo radicale di Max Stirner, uscito per Bibliosofica Editrice, di Giovanni Feliciani. Una storia che traspare dietro il tessuto filosofico, dietro la ricerca intellettuale e dietro l’emozione della vita nella staticità dei luoghi familiari.
Giovanni Feliciani, filosofo e bibliofilo attento, ha sviluppato la sua ricerca attraverso una serena inquietudine che ha potuto nutrire in un ambiente ordinato eppure accogliente rispetto al piacere della radicalità del pensiero. Nella premessa al libro, firmata dalla figlia dell’autore, si scorge proprio questo clima di aperta riflessività che ha permesso all’autore di sviluppare un pensiero radicale incanalandolo però in una praxis filosofica lontana da alcune forzature calate nel quotidiano. Un padre militare e una madre che ha guidato la ricerca della fede sono state la base su cui si è potuto articolare un pensiero originale come quello che troviamo in questa opera di Giovanni Feliciani.
Nel suo libro, l’autore decide di non approfondire gli aspetti prettamente storici del pensiero anarchico, bensì gli elementi legati alla radicalità. In particolare, l’attenzione è rivolta al filosofo tedesco Max Stirner, senz’altro il più radicale tra i componenti della sinistra hegeliana e non solo.
Quello che interessa afferrare, almeno nella prima parte del libro, è come la radicalità non sia una scelta una tantum o un’azione, ma un movimento interiore costante che non può prescindere dalla scelta di filosofare. Così si chiarisce immediatamente anche cosa vuol dire per l’autore occuparsi di un tema così scomodo come quello dell’ anarchia e dei movimenti nichilisti e terroristi.
La pratica radicale non deve essere intesa necessariamente evidente e manifesta; anzi essa risulta più incisiva e più efficace nei confronti della realtà politica e sociale, e insomma nei confronti di tutti gli aspetti dell’esistenza umana, quando l’individuo la esercita sulla base di un atteggiamento interiore.
Qui troviamo proprio il filo di senso che unisce tutta la ricerca di Feliciani che vuol sempre indicare come l’opera filosofica sia primariamente ricerca interiore, che parte dall’interiorità. Per questo anche la rivoluzione o il cambiamento, a tutti gli effetti comunque un movimento dialettico che poi sarà riassorbito dalla storia, è un evento che rompe e insieme salda l’armonicità dei processi temporali.
Max Stirner
Ad essere analizzata nella prima parte del libro è l’opera di Max Stirner, autore difficile da inquadrare, sia storicamente che filosoficamente, scevri da giudizio, per questo ancora più affascinante da sondare.
Il ritratto del filosofo tedesco è preciso e dettagliato, ma a colpire è ovviamente la descrizione del suo pensiero: un pensiero estremo da alcuni punti di vista e scollegato temporalmente da ogni contesto.
Dalla sua opera apparirà, prima che in Nietzsche, la libertà assoluta dell’uomo rispetto ad ogni istituzione o ordine sociale. È interessante però notare come Feliciani affondi il pensiero di Stirner nella sua difficoltà nell’affrontare il mondo piccolo borghese e di conseguenza una incapacità comunicativa che riporta immediatamente dalla meditazione all’introversione.
Diverso invece lo spazio dedicato al nichilismo e all’anarchismo russo, dove non mancano certo personaggi di rilievo da analizzare e su cui riflettere, inquadrandoli in contesto storico che evidentemente ha influenzato e favorito lo sviluppo di movimento radicali e determinati.
Un’ultima appendice è invece dedicata al rapporto tra Stirner e Nietzsche, un confronto probabilmente mai avvenuto davvero (anche se Nietzsche ha letto Stirner), ma da cui si possono comunque evidenziare molti punti congruenti comuni.
Giovanni Feliciani – L’individualismo radicale di Max Stirner. Nichilismo e terrorismo nell’Europa della seconda metà dell’Ottocento – Bibliosofica