Infinito Moonlit di Sara Gamberini ci porta in un mondo di fantasia, di poesia, di fragilità, senza risultare stucchevole o troppo staccato dalla realtà. Merito della trama, anche se chiamarla trama è difficile. C’è una traccia nuda e profondissima che guida tutte le trecento pagine di questo libro.
Infinito Moonlit di Sara Gamberini
“Ai maestri spirituali io però preferivo di gran lunga i maghi, i guaritori, gli stregoni, i visionari persone a cui in pochi credono davvero. I maghi non leggono le frasi prima di addormentarsi. O quando sentono la mancanza di tutto. Per giustificare la paura. I maghi non devono giustificare niente. Scompaiono, ricompaiono.”
Che succede quando una madre travolta dall’amore e dai sui dolori si scopre fragile? Che succede quando l’amore non basta, non basta il mondo, non basta più nulla?
Le risposte sono molteplici ovviamente, ma quella che ci da Infinito Moonlit è affascinante, divertente, magica. Ed è proprio la magia a guidare questo libro. Ma non pensate ad una libro puramente fantasy o di visioni oniriche ad ogni piè sospinto: Infinito Moonlit racconta di una magia quotidiana, concreta, tra le pieghe delle cose più normali.
Sara Gamberini ha la capacità di portarci in un mondo di fantasia, di poesia, di fragilità, senza risultare stucchevole o troppo staccata dalla realtà. Merito ovviamente della trama, anche se chiamarla trama è difficile. C’è una traccia nuda e profondissima che guida tutte le trecento pagine di questo libro.
Del resto già col suo primo romanzo Maestoso è l’abbandono, l’autrice ci aveva introdotto in una narrazione interiore che confonde spesso e volentieri elementi tratti dal reale con elementi magici, immaginifici, che trasportano il discorso tra i livelli pur tenendo una coerenza tutta legata all’io narrante.
In Infinito Moonlit ritroviamo questa narrazione oscillante tra puro racconto del quotidiano, ricordo travisato e fuga nell’immaginazione, in mondi lontani abitati da personaggi di fantasia. Tutto nasce sempre dall’amore che ovviamente, ahimè, viene a trovarti e scompare senza mai avvertire, però sempre in modo netto e chiaro.
Così Teresa, protagonista narrante, vede naufragare il proprio rapporto d’amore con Moussa senza grandi rancori, sentimento utile per continuare a sentirsi famiglia e soprattutto per continuare a seguire i bisogni di Maria, la bambina nata dall’amore concluso. Fin qui non ci sono traumi, il trauma vero inizia quando Teresa cerca l’amore di nuovo, un nuovo amore.
Giovanni, uomo affascinante e determinato, segnerà per Teresa uno spartiacque sentimentale con la sua freddezza e la sua incapacità di spiegare il proprio disamore. Sarà il silenzio a cui si costringe Teresa per l’amore fallito con Giovanni a segnare un prima e un poi. Un senso di responsabilità e insieme di certezza che nascono dalla sensazione di sentirsi in balia dei sentimenti. In questo spartiacque naturalmente si inserisce Maria, la bambina, che diventa centrale nella vita di Teresa, non solo come responsabilità, ma anche come ragione di sicurezza, luogo di purezza e sogno.
Ricomporre i desideri
Così si scopre che Teresa crede nei mondi invisibili e nelle entità, ma le sue convinzioni sono sempre state ambivalenti a causa dei genitori, anarchici e atei. Teresa crede anche nell’amore, come fosse un patto stretto con la madre Dea, una donna eccentrica e scostante. Ma sua figlia Maria, figlia di Moussa di origine senegalese e animista, è una bambina silenziosa e magica, che vive secondo ritmi e alfabeti tutti suoi ed è molto vicina alle questioni del cielo.
Nel navigare tra delusioni e disinnamoramenti, Teresa trova la spinta a reagire per la bambina, superando dubbi e paure e scegliendo di trasferirsi con lei in una casa circondata dai boschi, dove ricomporre i pensieri e i desideri a contatto con la natura.
É qui che inizia l’incantesimo, la storia di una madre e di una figlia che grazie al pensiero magico trovano un modo nuovo di vivere e vedere il mondo, in comunione con l’amore che unisce ogni cosa, gli esseri umani alle foglie, gli animali alla rugiada, la meditazione alla vita.
Di Infinito Moonlit affascina la poesia leggera ed eterea che accompagna le sue pagine, facili e dolci, in un lettura che è piacere e gioco: costantemente.
In realtà i temi affrontati, in un momento di riflessione distaccati dalla lettura, sono grandi, dolorosi. La fragilità di una mamma che non trova il proprio posto nel mondo, la difficoltà di essere donna pur essendo madre. Temi che Sara Gamberini fa scivolare con leggerezza, ma su cui ovviamente c’è una riflessione profonda tutta da cogliere.
Infinito Moonlit, che sicuramente si propone come libro al femminile, può aprire chiavi di lettura interessanti per tutti quei lettori che cercano confronti con la propria vita nei libri. Le vicende raccontate sono tratte dal quotidiano e quindi possono toccare molte persone, molti si sentiranno coinvolti nel percorso di Teresa, che vive e cerca l’amore per un uomo e l’amore per una figlia.
Sara Gamberini – Infinito Moonlit – NN Editore
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