Dopo 44 anni il Manifesto rischia seriamente di chiudere a causa della decisione del Governo di tagliare i rimborsi all’editoria per il 2013, già a bilancio di Stato e editori. Una disposizione “dura” che rischia di mettere in crisi non solo il quotidiano comunista ma anche altre realtà
Che i rimborsi all’editoria in passato siano stati dei pozzi senza fondo dove personaggi più o meno loschi hanno attinto per scopi personali è un dato di fatto. Come è un dato di fatto, però, che il finanziamento pubblico dei quotidiani e dei periodici è fondamentale, soprattutto in questo periodo, per garantire un minimo di libertà di pensiero. Il Manifesto come del resto molte altre redazioni, con quei finanziamenti “ci campano” sul serio, e la scelta di Renzi di eliminare, per di più retroattivamente, i rimborsi 2013 rischia di mandare gambe all’aria molte testate. Il giornale fondato, tra gli altri, da Rossana Rossanda, da parte sua lotterà come può, sia sensibilizzando il pubblico con campagne d’impatto, sia dando vita a iniziative speciali. Per quanto riguarda “l’impatto”, la faccia ce l’ha messa il mitico Al Pacino, fotografato da Luca Celeda con in mano una copia del giornale, riguardo le iniziative invece, vi ricordiamo il numero speciale del 18 dicembre. Sarà a colori, avrà una maggiore foliazione e parlerà dell’anno che verrà. Il numero costerà 20 euro, soldi con cui regalerete un futuro ai dipendenti del Manifesto e a voi stessi l’illusione di aver preservato ancora per un po’ il concetto fuggevole di pluralità dell’informazione.