Ci si indigna come se fosse accaduta oggi, a leggere “La vera storia di Martia Basile” raccontata di Maurizio Ponticello (Mondadori). Nel romanzo ambientato in un periodo storico particolarmente buio, a cavallo tra Cinquecento e Seicento in una Napoli allora capitale del viceregno spagnolo, Ponticello ricostruisce la breve vita di una bambina di 12 anni data in sposa per danaro a un ricco commerciante che la usa come oggetto di piacere, la picchia, ne abusa, la maltratta, la vende come prostituta per pagarsi i debiti. Martia, che ha il solo torto di essere bellissima e avere messo al mondo due figlie femmine, troverà la forza di ribellarsi a un sistema ingiusto, anche se pagherà carissima la sua presa di coscienza, fino a venire giustiziata per decapitazione sulla pubblica piazza. La sua storia (vera) è stata raccontata in un poema che è giunto fina noi e che Ponticello ha il merito di avere riportato alla luce per farne il punto di partenza della sua accurata ricostruzione storica. Martia Basile si scontra con l’aspra realtà dei suoi tempi fin dall’adolescenza e a 18 anni, sbocciata nella sua femminilità tanto da innamorarsi di un uomo che le fa scoprire le gioie del sesso voluto e non subìto, dopo avere conosciuto ogni aberrazione dell’animo umano, trova la forza di fuggire dalla prigione in cui è rinchiusa come mero oggetto del desiderio, a disposizione di tutti, come una prostituta. La nuova consapevolezza le giunge anche dalla frequentazione di una comunità femminile che pratica sortilegi benefici e l’aiuta a curarsi le ferite del corpo e dell’anima. Fra fughe rocambolesche e altre violenze, tra cui l’uccisione del marito, inizierà una nuova fase della vita di Martia. Ma, proprio mentre a Roma finisce sul rogo Giordano Bruno, Mia donna viene incolpata di aver ucciso il marito, e nelle spaventose carceri della Vicaria subirà un processo esemplare in cui sarà coinvolto pure il Santo Officio che le imputerà di aver stretto un patto con il Diavolo in persona. Nell’ombra cupa di una società brutale e inumana, tra sensualità e spionaggio internazionale, il romanzo si cala nelle pagine più autentiche della città di Napoli che già si stava preparando alla rivolta di Masaniello. Domata ma non vinta, Martia si consegna nella mani dei suoi assassini maledicendoli e il suo coraggio, raccontato in versi dal poeta Giovanni de la Carretòla (che perse l’uso delle gambe lo stesso giorno in cui Martia fu giustiziata) la trasforma in un’eroina e in un simbolo della condizione femminile tra Rinascimento ed età barocca. Innamorato della sua Napoli, Ponticello ci restituisce una storia intensa e tragica, ma piena di speranza. Si sente tra le pagine che dietro al lavoro accurato di ricostruzione storica c’è l’amore e la compassione. La stessa che prova il lettore nel rivivere la storia terribile che si svolge secoli fa, ma di un’attualità sconvolgente. Martia così continua vivere grazie a questo libro che ha la capacità di restituirne la grande verità umana.
Autore: Maurizio Ponticello
Genere: Romanzo storico
Casa Editrice: Mondadori
Collana: Omnibus
Pagine: 336
Prezzo: 19,00€
Codice ISBN: 978-88-047-22-250
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Contatti
http://www.maurizioponticello.it/
Booktrailer del libro “La vera storia di Martia Basile”