Garbine Muguruza vs Marina Erakovic 7-5 / 6-4

Garbine Muguruza vs Marina Erakovic 7-5 / 6-4
Questo match l’ho visto di sghimbescio insensatamente attento com’ero al campo 19. Mentre giungono le notizie dell’eliminazione di una Halep che danno mezza infortunata, Muguruza risponde con un malanno alla coscia destra, con la differenza che si trova davanti un’allocca.

Garbine Muguruza 7,5
E sì, perché l’ha portata a casa senza muoversi. Già nel primo set, prima di invocare l’intervento medico, si muove ancor meno rapidamente del solito: normalmente fa fatica, oggi è praticamente un palo. Eppure in qualche modo la scampa e non piange; rimane, letteralmente, lì sul campo ad attendere una sentenza che non arriva, lotta ed ora spera in un recupero. Brava, soprattutto a non cedere di testa o forse a non pensarci, visto che quando ci pensa si scombina.

Marina Erakovic 0
Sciagurata. Gioca in casa ed ha l’occasione di una vita, quella di battere una forte davanti al pubblico di casa in uno dei quattro tornei più importanti. Invece nulla, non chiude il primo set pur avendone la possibilità, sale sul 4-1 nel secondo e poi va in tilt. Il tutto contro un’avversaria visibilmente compromessa, evidentemente meno della sua psiche da spiaggia. Se non la batti oggi un’avversaria di questa portata quando diavolo la vuoi battere? Paura e delirio a Melbourne.

Su Giuseppe Ponissa

Aga la maga; racchetta come bacchetta magica a magheggiare armonie irriverenti; manina delicata e nobile; sontuose invenzioni su letto di intelligenza tattica; volée amabilmente retrò; tessitrice ipnotica; smorzate naturali come carezze; sofferenza sui teloni; luogo della mente; ninfa incerottata; fantasia di ricami; lettera scritta a mano; ultima sigaretta della serata.

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