Australian Open 2017 – Le pagelle di Coco Vandeweghe vs Eugenie Bouchard 6-4 / 3-6 / 7-5

Coco Vandeweghe vs Eugenie Bouchard 6-4 / 3-6 / 7-5
Match più teso che bello con finale incerto e possibilità di portarlo a casa per entrambe. In un certo senso fa e disfa la statunitense che se lo va a prendere dopo esserselo quasi lasciato sfuggire. Si è giocato molto poco e, spesso, abbastanza male.

Coco Vandeweghe 6,5
Gioca un primo set senza storia: mena forte e resta pressoché tutto dentro. Ha nel servizio e nella testa due armi letali, il primo per le avversarie e la seconda per se stessa. Paga nel secondo set e pure nel terzo la ricerca ossessiva del vincente poiché non gli rimane più tutto in campo. Alla fine la sfanga soprattutto grazie a quelle prime palle o imprendibili o difficili da contenere, non fosse per quello sono convinto che gli errori l’avrebbero affossata. Ma le va riconosciuto il coraggio di essersi voluta prendere alcuni punti importanti, o l’incoscienza, o l’incapacità esistenziale di fare altro. Siamo sempre lì, a sto giro ha trovato la giornata buona e la sua cieca aggressività ha pagato, nel prossimo turno altro giro altro regalo.

Eugenie Bouchard 6,5
A pancia scoperta il primo set rischia di vederla pulcino impaurito, invece con atteggiamento compassato resta sul pezzo in attesa di tempi migliori. Tutti i turni di servizio dell’avversaria sono ingiocabili tranne tre. Uno è quello che le consegna il break decisivo nel secondo set, per altro con il dono di due doppi falli da parte dell’avversaria. A quel break rimane attaccata come un bambino capriccioso alla gamba del genitore, difendendo i propri turni di servizio che la vedono sempre in difficoltà. Dimostrandoci pure l’importanza della seconda, un colpo che la tiene a galla in quanto giocato con coraggio e precisione. Il secondo turno buono sul servizio dell’avversaria è il primo gioco del terzo set in cui ottiene un altro break. Prova ancora una volta ad opporre una resistenza ad oltranza ma incappa nel contro break giocandosela molto male. È lì che inizia a sciogliersi il lavoro certosino fatto di pazienza e cocciutaggine. Il nono game fiume la vede avere ben quattro palle break, ma non si può rimproverare molto perché è l’altra a giocarle bene.
Sinceramente l’avesse portata a casa avrei confezionato un bell’otto per la tenacia e la pazienza che, di fronte all’impotenza rispetto alla potenza di Coco, le ha consentito di dire la sua senza perdersi d’animo. Peccato che sul più bello si sia sciolta, trasformandosi nel pulcino che ha cercato di schiacciare.

Su Giuseppe Ponissa

Aga la maga; racchetta come bacchetta magica a magheggiare armonie irriverenti; manina delicata e nobile; sontuose invenzioni su letto di intelligenza tattica; volée amabilmente retrò; tessitrice ipnotica; smorzate naturali come carezze; sofferenza sui teloni; luogo della mente; ninfa incerottata; fantasia di ricami; lettera scritta a mano; ultima sigaretta della serata.

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