Adelaide. Il canguro volante di Tomi Ungerer racconta un viaggio di formazione, in cui Adelaide lotta per difendere se stessa e non si cura della fama, perché ciò che più le importa pare essere la libertà di scelta e di indipendenza, ma anche di felicità.
Adelaide. Il canguro volante di Tomi Ungerer

Ci sono una serie di cose della copertina e della quarta di copertina del testo di Tomi Ungerer che ci fanno sognare fin da subito: delle ali e un aereo. Già da questo incipit grafico possiamo ritrovarci a pensare ai bei tempi in aeroporto e ai ricordi infantili di quando leggevamo Storia di una gabbianella e di un gatto che le insegnò a volare in cui tifavamo per la gabbianella e per i suoi primi voli. O forse solo io faccio strane inferenze perché la voglia di viaggiare, in questi giorni in cui il lockdown ha compiuto un anno, è sempre più elevata?
In realtà, anche la protagonista della nostra storia, un canguro volante di nome Adelaide che nasce con le ali, con profonda sorpresa dei genitori, e che fin da piccola osserva il cielo e gli aerei, ci trasmette la sua voglia di viaggiare e di vedere cosa c’è nel mondo circostante.

Infatti, un giorno, salutò triste mamma e papà canguro e partì seguendo un aereo. Ma la preoccupazione negli occhi dei genitori, che l’avevano vista diversa dagli altri canguri, era anche la stessa che ritroverà la giovane Adelaide nelle persone che incontrerà nei suoi viaggi. Incontrerà infatti sia persone diffidenti, come in dogana, sia figure capaci di accettarla e aiutarla in maniera genuina, come il Monsieur Marius.
Non sarà un viaggio semplice, anche perché forse potremmo definirlo un viaggio di formazione, in cui Adelaide lotta per difendere se stessa e non si cura della fama, perché ciò che le più importa pare essere la libertà di scelta e di indipendenza, ma anche di felicità.
Il suo pellegrinaggio continua, incontra altre persone, finché un giorno si innamora di un canguro che incrocia in uno zoo e, grazie alla sua fama di eroina acquisita in seguito al salvataggio di un bambino da un incendio, riesce a farlo liberare e i due si sposano e hanno anche dei piccoli canguri, tra cui una che, come Adelaide, ci mostra un paio di ali. Chissà se anche lei avrà la stessa voglia di scoprire il mondo come la sua mamma?
Il testo è un classico della letteratura per l’infanzia che torna sempre sugli scaffali dal 1959; infatti la sua prima pubblicazione risale a questa data ed è stata fatta dall’altra parte del mondo, a New York, per poi volare fino a noi, con un battito d’ali, nel 2012 grazie alla casa editrice Donzelli. Nel 2020 torna tra noi, grazie a Lupo Guido Editore, per ricordarci come la diversità e il rincorrere i propri sogni siano due punti cui ambire sempre.
Spunti didattici:
Adelaide è un albo illustrato che dalla copertina ai risguardi, sino ad ogni giro pagina racconta ai bambini di ogni età ciò che più si vuol sentire. Spesso a scuola i ragazzi al termine di una lettura mi raccontano cos’hanno imparato e cos’ha insegnato loro la storia, anche quando chiedo semplicemente loro di parlarne liberamente. Cosa insegna Adelaide? Non lo so, però so che lo leggerei ai bambini, ai ragazzi e ai lettori di ogni età.
Lo consigliamo a… tutti coloro che osservano il cielo e salterebbero volentieri sulle ali di un aereo e a tutti quelli che credono nel valore della diversità – e unicità – sperando che possano insegnarlo a terzi.
Tomi Ungerer – Adelaide. Il canguro volante – LupoGuido
Traduzione: Gabriella Tonoli
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