Martedì 4 novembre 2014 Lady Gaga si è esibita al Forum di Milano per l’unica data italiana del tour artRAVE: The Artpop Ball. La cantante di Poker face ha riempito il palazzetto, ha regalato (oddio proprio regalato no) due ore di show sontuoso e si è cambiata d’abito quanto bastava. Pubblico in delirio, va accettato.
Martedì 4 novembre io e il mio sodale di concerti avevamo un appuntamento ben pagato. D’altronde non si può desiderare il capitalismo e poi lamentarsi di quanto costi un concerto. Non funziona che se la gente corre all’evento per quel prezzo significa che tanto vale? Così sia, tanto più che il Forum era stracolmo e scenografia e coreografia non erano certo minimaliste.
Avevo pensato di iniziare il post giustificandomi in qualche modo, sciorinando i concerti di artisti rispettabili a cui ho assistito, provando a rendervi accettabile la mia scelta. Ma poi sapete cosa? Non credo di dovermi giustificare (lo dico a me stesso), la scelta è stata fatta nelle mie piene facoltà mentali. L’idea era quella di divertirsi: non conosco più di tre-quattro canzoni, ma mi sono detto che per passare una serata di puro svago in compagnia di Lady Gaga non servisse.
Già sulla metropolitana si palesavano i fenomeni, che però ho rivisto poi solo a fine concerto, nella posizione in cui mi trovavo (parterre defilato a sinistra) ero circondato da persone vestite in modo convenzionale. Peccato, perché avrebbero dato ulteriore colore alla serata. Gli spettatori avevano un’età media bassa, tranne qualche genitore che accompagnava la propria creatura: quanto avrei voluto vedere il concerto con i loro occhi.
Lo show è stato davvero ricco, spuntavano pezzi di scenografia senza che me ne accorgessi, gli abiti erano audaci e per me, che ho dubbio gusto, incomprensibili. Due profonde passarelle hanno permesso a tutti di vedere da vicino la cantante e i suoi ballerini. Il pubblico dava a vedere di essere davvero contento di stare lì, mi sono chiesto: ma quando sono io l’invasato ai concerti e qualcuno di più distaccato mi osserva con curiosità, faccio lo stesso effetto? Temo che la risposta sia sì, perché che si canti Poker face o Born to run, quando lo si fa con trasporto isterico, l’effetto non è molto differente.
Ci sono stati addirittura momenti intimi, con canzoni lente e, credo, sentite dai ragazzi del palazzetto: dico credo perché erano i tratti in cui più mi distraevo e cercavo di riprendere fiato dai scalmanati movimenti in cui mi producevo per il resto del tempo.
Insomma cosa posso dirvi? Lo spettacolo è stato sontuoso, nulla di diverso da quanto mi aspettassi. Io mi sono dimenato in modo scomposto, sarebbe difficile definire ballo la mia performance, ancora una volta nulla di diverso dal previsto. Mi sono divertito? Sì, aiutato da qualche birra, dalla compagnia e dalla musica che si prestava. Però…però non così tanto. Voglio dire, sapendo a cosa andavo incontro ero pronto a non giudicare e lasciarmi andare, eppure qualcosa in più mi aspettavo sotto l’aspetto della leggerezza. Anche il pubblico che mi stava intorno, sul pezzo ma non troppo, o almeno non quanto avevo creduto.
Probabilmente non conoscere le canzoni non mi ha aiutato, ma qualche tempo fa, al concerto di Shakira, approcciato con la stessa mentalità, mi sono divertito di più. Non so come spiegarlo, ma nella leggerezza dell’evento, la colombiana e il suo pubblico sono stati più leggeri. Prendo Shakira ad esempio perché è l’unica altra cantate paragonabile che io abbia visto dal vivo, certo qualcuno mi dirà che fanno cose diverse, ma nella mia prospettiva direi che l’accostamento risulta meno blasfemo.
Ci tornerei una seconda volta? No. Lo consiglierei? Dipende da chi me lo chiede. Sono Pentito? Ma no dai, me la sono cercata e me la sono gustata per quel che era, tutto sommato penso di aver fatto bene.
Ps: Le ballerine meritano una nota per la loro mancanza di avvenenza. Forse Lady Gaga ha badato, nota di merito dunque, al solo talento. Oppure devo prendere per buona l’osservazione del mio amico: non essendo lei stessa bellissima ha evitato paragoni scomodi.
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