Cuori pensanti. 5 brevi lezioni di filosofia per tempi difficili di Laura Boella riporta al centro della riflessione filosofica la passione e l’empatia come categorie politiche e di analisi storica. All’apparente semplicità di questa possibile analisi, bisogna fare la tara delle esistenze tragiche delle donne che hanno portato avanti queste filosofie, comprendendo come la scelta del sentire sia tutt’altro che facile.
Cuori pensanti. 5 brevi lezioni di filosofia per tempi difficili di Laura Boella
Si registra con grande piacere, da un po’ di tempo a questa parte, un interesse crescente per il pensiero delle filosofe del Novecento. Molti libri stanno finalmente dando la giusta importanza ai pensieri di donne che, in un secolo così complesso come il Novecento, hanno illuminato con i loro ragionamenti il sonno della filosofia.
Non sempre queste opere vanno al di là di una buona introduzione al pensiero delle filosofe, soffermandosi a volte solo sull’eccezionalità del pensiero di genere, scavando poco nei contributi del loro lavoro teorico.
Non è il caso dell’ottimo lavoro di Laura Boella, libro che, al contrario, da per scontato che il pensiero femminile sia stata una risorsa imprescindibile nel Novecento, anzi ritrova nel lavoro di cinque donne, Edith Stein, Maria Zambrano, Hannah Arendt, Simone Weil, Etty Hillesum, la scialuppa di salvataggio del pensiero occidentale.
A mio avviso, sperando di non interpretare troppo l’ultima parte del libro, Laura Boella ci consegna una riflessione interessante: è proprio il pensiero femminile ad aver tolto dalla cancrena la filosofia irrigidita degli uomini del Novecento.
La passione nella filosofia
La tesi è quella espressa sin dal titolo, Cuori pensanti, espressione usata proprio da una delle protagoniste delle cinque lezioni Etty Hillesum: si riferisce all’ingresso nella storia della filosofia novecentesca della categoria della passione, del sentimento, dell’empatia. Categoria non di certo assente nella filosofia greca o cristiana, come fa notare la Boella, ma trascurata nel corso dei secoli fino ad essere scarsamente considerata nel Novecento.
Le ragioni sono molteplici, ovviamente l’eccezionalità del secolo in cui le filosofe trattate nel libro hanno vissuto, ma anche una speciale apertura sul mondo che parte proprio dall’essenza biografica di queste donne.
Importante infatti è essere calati nel tempo per sentire con il cuore, ovvero trovare quel punto di congiunzione fra la propria persona e l’andamento del mondo, la propria visione umana nella storia.
Partendo sempre dal fondo del libro, è molto interessante l’analisi del rapporto Arendt- Heiddeger, non tanto dal punto di vista sentimentale fin troppo chiacchierato ormai, ma nell’approccio alla ricerca filosofica, condotta secondo la filosofa di origine ebraica con troppa severità, senza sorridere, senza gioia, estromettendo la propria esistenza dalla storia.
Al contrario Laura Boella dimostra come proprio la passione per il mondo sia quella che ricongiunge il sentire alla giustizia, al bene, alla bellezza. Esempio chiarissimo l’analisi della meravigliosa Antigone proposta da Maria Zambrano, una donna che nasce e rinasce, fluisce, alla ricerca della propria esistenza al di là della legge imposta.
Questo libro, oltre a proporre spunti interessanti, porta riflessioni importanti sull’attualità, senza la banalità dell’appiattimento con cui spesso dobbiamo accordarci.
Se il pensiero e la vita di Maria Zambrano e Hannah Arendt è più noto, colpisce invece la riflessione di Etty Hillesum che, di fronte all’orrore della persecuzione degli ebrei, propone una rinascita che non sia incentrata sul dolore, bensì sulla riflessione e su nuovi basi morali guidata proprio da chi ha subito la Shoa. I fatti tradiranno questo auspicio di Etty Hillesum, come ben dimostrano la costituzione dello Stato d’Israele e alcune sue contraddizioni, ma aiutano a riflettere sul contemporaneo “ne usciremo migliori”.
Cuori pensanti riporta al centro della riflessione filosofica la passione e l’empatia come categorie politiche e di analisi storica. All’apparente semplicità di questa possibile analisi, bisogna fare la tara delle esistenze tragiche delle donne che hanno portato avanti queste filosofie, comprendendo come la scelta del sentire è tutt’altro che una scelta facile, spesso è un fardello ingombrante da cui non ci si può liberare per senso di responsabilità nei confronti dei propri simili.
Laura Boella – Cuori pensanti. 5 brevi lezioni di filosofia per tempi difficili – Chiarelettere